I Makgadikgadi Pans: il clima e quando andare

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Il complesso del Makgadikgadi Pans si trova in Botswana ed è caratterizzato da un clima semi-arido; è costituito da una serie di laghi prosciugati che, in epoca preistorica, costituivano una parte del bacino di un enorme lago, che si estendeva per buona parte del centro e del nord del paese.

Oggi questi laghi sono asciutti per la maggior parte dell’anno e la loro superficie è ricoperta da una crosta di sale bianca che luccica al sole; lo Nxai Pan invece è per lo più ricoperto da un manto erboso, che nei mesi invernali diventa completamente giallo, anche qui però permangono alcune superfici salate.

I Makgadikgadi Pans sono un luogo spettacolare tutto l’anno; il loro aspetto cambia molto dalla stagione secca, quando gli aridi spazi sconfinati e il vento che solleva la polvere salata e il silenzio colpiscono chi li visita, alla stagione delle piogge, quando questo diventa un paradiso dove si radunano molti animali e si può assistere a una delle più grandi migrazioni di zebre e gnu, dopo quella del Serengeti.

Durante la stagione delle piogge, soprattutto quando le piogge sono abbondanti, le superfici salate si ricoprono di acqua, mai più profonda di 50 cm, e i pan diventano un immenso lago azzurro; le parti dei Makgadikgadi Pans che si allagano maggiormente sono in prossimità del fiume Boteti, nella parte nord occidentale, e del fiume Nata, nella parte nord orientale.

In seguito alle piogge, solitamente nei mesi da dicembre ad aprile, l’erba cresce rigogliosa e, di conseguenza, giungono in queste terre gli animali, che si muovono proprio in base alla disponibilità di acqua; alcune mandrie di zebre, gnu, antilopi saltanti (springbok), alcelafi (hartebeest), orici (gemsbok) e giraffe provengono dal fiume Boteti, altre da nord, dal Delta dell’Okavango e dal Parco Nazionale di Chobe; se le piogge sono particolarmente abbondanti è possibile avvistare in questa zona anche i bufali e gli elefanti.

Al seguito degli erbivori giungono qui anche alcuni predatori come i leoni, i ghepardi, i licaoni e le iene maculate.

L’unico problema è che alcune zone dei Makgadikgadi Pans con le piogge diventano irraggiungibili, l’acqua infatti allaga anche le piste e la crosta di sale, sommersa dall’acqua, diventa molto scivolosa; è possibile però sorvolare queste terre per ammirare l’enorme specchio d’acqua dall’alto.

L’acqua attira anche molti uccelli, soprattutto acquatici, come i fenicotteri, maggiori e minori, i pellicani, le anatre, le cicogne e le gru; il Nata Bird Sanctuary, che si trova nel Sua Pan, è un vero paradiso per il birdwatching in questo periodo, qui, nelle estati più piovose, possono radunarsi centinaia di migliaia di uccelli.

Quando terminano le piogge l’acqua, sotto il sole, inizia a prosciugarsi e gli animali, progressivamente, iniziano a spostarsi, per ritornare lungo le sponde del fiume Boteti a ovest, oppure i dirigono a nord nel Delta dell’Okavango e lungo le sponde del fiume Chobe e Linyanti.

Durante la stagione secca, nei mesi da luglio a ottobre, sono pochi gli animali che riescono a sopravvivere il questo luogo così arido, desertico e polveroso e, in apparenza, inospitale, tra questi ci sono sicuramente gli orici, le colonie di suricati (merkaat or suricate) e le iene brune.

In questo periodo è più semplice muoversi e guidare nei pan, ma è sempre bene prestare attenzione al terreno: se le piogge sono state abbondanti, sotto alla crosta di sale potrebbero nascondersi delle pozze di fango, è meglio non uscire dalle piste tracciate; anche se il guidare liberamente sull’immensa distesa di sale da una ebbrezza senza pari, rimanere impantanati nel bel mezzo del nulla non è mai una situazione divertente.

Quindi per chi vuole avvistare gli animali e vedere l’immenso specchio d’acqua la stagione delle piogge, da dicembre a marzo, è l’ideale per visitare questa zona del Botswana, sapendo che, comunque, gli spostamenti non sono facili, nello Nxai Pan è possibile trovare animali anche fino a giugno poiché è una zona più erbosa e meno arida; mentre per chi vuole ammirare e perdersi nella desolazione dell’immenso deserto bianco e andare alla ricerca dei grandi baobab, che facevano da guida ai tempi degli esploratori, deve recarsi qui durante la stagione secca, da luglio a ottobre, quando è indubbiamente più semplice guidare, anche se un po’ di precauzione serve sempre.

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