I Kotokoli, costituiscono uno dei gruppi etnici togolesi più importanti, vengono identificati più propriamente come Tem o Temba, per via della lingua Niger-Congo che parlano, la lingua tem appunto.
Temba significa infatti “colui che parla tem”, il significato di Kotokoli è invece da ricercare nel soprannome che venne affibbiato a questa popolazione ossia “koto kolim”.
Koto kolim significa “coloro che danno e riprendono”, sembra che il motivo di questo soprannome debba essere ricercato nel fatto che i Temba erano dei commercianti dai modi piuttosto loschi e subdoli, quindi i mercanti locali iniziarono a chiamarli con questo soprannome dispregiativo, aumentando la loro reputazione di mercanti senza scrupoli.
Secondo la loro storia orale, i Temba migrarono dal Burkina Faso attuale tra il 1600 ed il 1700 e si insediarono nella zona dove oggi sorge la città di Sokode in Togo, in seguito subirono delle contaminazioni con il popolo Gurunsi del Burkina Faso e del Ghana e con i Kabye del Togo.
Ancora oggi i Kotokoli sono concentrati nella città di Sokode, che si trova lungo una delle antiche rotte carovaniere del Togo; l’antico insediamento venne chiamato Sokode, che significa “chiuso”, perché la città era spesso isolata per via delle barriere costruite dai gruppi tribali, che cercavano di controllare il commercio delle carovane.
Sokode è anche la città dove risiede il capo Kotokoli, chiamato Uro.
I Kotokoli attualmente sono principalmente agricoltori, coltivano soprattutto sorgo e igname come colture di base, ma producono anche miglio, mais, fagioli, gombo, arachidi, patate dolci e zucche.
Allevano anche alcuni animali tra cui bovini, asini, capre, pecore, maiali e polli; i bovini vengono usati per i sacrifici religiosi, i pagamenti matrimoniali e le pelli.
E’ curioso notare che nonostante i Kotokoli bevano latte, non mungono mai i loro animali, la mungitura viene eseguita dai mandriani Fulani, che vengono assunti per curare le mandrie.
I Kotokoli mantengono anche l’antica tradizione del commercio, i commercianti Kotokoli frequentano regolarmente i mercati locali per scambiare le loro merci, tanto che il tem è la lingua più utilizzata negli scambi commerciali in tutto il Togo.
Gli uomini Kotokoli si occupano principalmente della cura del bestiame, la gestione della terra e l’esecuzione della maggior parte del lavoro agricolo, mentre la responsabilità delle donne include la raccolta di noci, bacche, erbe selvatiche e materiali da costruzione nelle foreste, aiutano inoltre i loro mariti con il raccolto ed eseguono tutte le faccende domestiche.
La maggior parte dei Kotokoli vive in capanne di fango tondeggianti con muri di mattoni di paglia e con i tetti di paglia a forma di cono; le case, che vengono costruite intorno ad un cortile centrale, vengono raggruppate in un villaggio dove vive tutto un nucleo famigliare, a volte un alto muro di fango circonda il complesso.
Ogni comunità locale ha un capo rituale, solitamente il membro più anziano nel lignaggio, che ha la responsabilità di mantenere buoni rapporti e ordine sociale tra la sua gente, esiste poi un capo villaggio che risponde direttamente al capo supremo ovvero l’Uro.
I matrimoni di Kotokoli vengono solitamente organizzati dai genitori quando i diretti interessati sono ancora bambini, prima che un matrimonio sia considerato completo, lo sposo deve prestare servizio per la sposa, ciò significa che il giovane deve lavorare nella fattoria dei genitori della ragazza per un certo periodo di tempo.
La sposa ha anche un prezzo sostanzioso che il futuro marito deve pagare in bestiame alla famiglia della sposa, con l’accettazione di questi e di altri regali, donati dallo sposo, il matrimonio della coppia diventa legittimo.
I Kotokoli praticano il matrimonio endogamico, un ordinamento matrimoniale per il quale gli sposi vengono obbligatoriamente selezionati all’interno della medesima tribù.
La poligamia è accettata tra i Kotokoli, la prima moglie gode di uno status superiore rispetto alle altre mogli e ogni moglie vive in una capanna separata.
Oggi quasi tutti i Kotokoli sono musulmani, la religione mussulmana venne introdotta in Togo del nord verso la metà del 1800, i Kotokoli vennero esposti per la prima volta alla religione islamica attraverso contatti con i mandriani Hausa e Fulani.
L’influenza musulmana ha causato guerre religiose nella zona di Sokodè e inizialmente l’Uro ha cercato di liberare il suo paese dai mercenari musulmani, ma senza successo.
Sokodé è la capitale storica dell’Islam in Togo, ospita la prima moschea, che venne costruita nel 1820, anche se l’animismo e le pratiche vudu sono tutt’oggi praticate dalla popolazione.
Per i Temba le feste più importanti sono le feste religiose del Ramadan e del Tabaski, ma sono molto fieri delle feste tradizionali come Adosa, Kumbe e la Danza del Fuoco.
La festa di Adosa o Gadao-Adossa è una festa che viene fatta per ringraziare gli spiriti e gli antenati per il buon raccolto, è conosciuta come la festa dei coltelli, è un rito di iniziazione nato con guerrieri Semassi che dimostrano la loro forza e coraggio affrontando sfide fisiche, oggi i giovani usano una pozione speciale per proteggersi mentre corrono con coltelli affilati a torso nudo.
I Kotokoli utilizzano strumenti musicali come le corna delle antilopi, i flauti, i tamburi per eseguire la musica tradizionale che accompagna le danze.
La danza tradizionale di Kumbe o Goumbe è una danza molto energica che veniva interpretata dai guerrieri dopo aver sconfitto i loro nemici nelle guerre, era un modo per onorare i loro antenati che li avevano protetti in battaglia.
La Danza del Fuoco è forse la più suggestiva, è una danza tradizionale che viene praticata sia dai Kotokoli sia dalla vicina popolazione dei Bassari.
Al centro del villaggio un gran fuoco illumina i presenti, che danno avvio alle danze al ritmo incalzante dei tamburi, i danzatori in stato di trance si lanciano nelle braci, le prendono in mano, le mettono in bocca fin quasi ad inghiottirle, se le passano ovunque sul corpo senza riportare alcuna bruciatura né dare segno di dolore.
Coraggio? Autosuggestione? Magia? Difficile spiegare una tale performance, forse è l’influenza dei feticci che protegge realmente dal fuoco.