Durante la stagione delle piogge i pan si riempiono di acqua e le praterie del Parco Nazionale di Nxai si ricoprono di verdi pascoli che attirano molti animali dal vicino Delta dell’Okavango e da altre zone del Botswana.
Sono diverse le specie che giungono e si radunano qui dopo le piogge, tra queste grandi mandrie di zebre di Burchell, gnu, orici (gemsbok), eland, alcelafi (hartebeest) e i raficeri campestri (steenbok); ci sono anche le antilopi saltanti (springbok), questo, tra l’altro, costituisce il punto più a nord in cui le si può incontrare.
Le zebre di Burchell, circa 25.000 esemplari, e gli gnu transitano in queste terre per poi proseguire il loro percorso fino al fiume Boteti che, durante la stagione delle piogge, ha una buona portata di acqua e le sue sponde diventano di un verde lussureggiante; al termine della stagione delle piogge le mandrie faranno ritorno nel Delta dell’Okavango, dove trovano fonti di acqua e di cibo certi.
A volte si possono avvistate branchi numerosi di giraffe, a volte con più di 40 esemplari, che camminano nel parco alla ricerca dei boschetti di acacie; mentre nella zona nord orientale, dove si trova una foresta di mopane, si trovano kudu ed impala, qui alcune pozze d’acqua sono permanenti e alcuni di questi animali non abbandonano mai questa zona.
Gli impala hanno una dieta molto varia, riescono ad adattarsi a differenti tipi di vegetazione e possono nutrirsi sia di cespugli (browser) sia brucare l’erba (grazer) e in questo parco è uno dei pochi luoghi dove condividono l’habitat con le antilopi saltanti che invece sono brucatori esclusivi; altrove solitamente dove si trovano gli impala non ci sono le antilopi saltanti e viceversa.
Nei mesi da dicembre ad aprile è il periodo delle nascite dei cuccioli di molte specie di erbivori; un evento unico a cui assistere, ma i predatori sono in agguato per attendere il momento giusto per approfittarsi della situazione.
Durante i mesi estivi, in prossimità del Kgama-kgama Pan, è possibile avvistare branchi di elefanti con i cuccioli, mentre i maschi solitari si addentrano nella foresta di mopane.
A volte giungono fino a qui gli tsessebe, questo costituisce il loro limite meridionale, non li si trova più a sud di così.
Raramente sono stati avvistati alcuni bufali e qualche rinoceronte bianco.
Nei mesi invernali la maggior parte degli erbivori abbandona questi luoghi, dove oramai le fonti di acqua scarseggiano e pochi riuscirebbero a sopravvivere con la siccità e il vento caldo che solleva la polvere salata; gli unici che restano e riescono a sopravvivere qui sono le antilopi saltanti e qualche timido raficero campestre.
In estate i predatori seguono le mandrie di zebre e di gnu e possono approfittare dell’abbondanza di prede, mentre durante la stagione secca devono accontentarsi delle antilopi saltanti oppure sono costretti a spostarsi altrove, seguendo le mandrie di zebre e gnu che migrano alla ricerca di acqua e fonti di cibo.
Qui si possono avvistare leoni, licaoni, ghepardi, iene maculate, iene brune, sciacalli dalla gualdrappa (black-backed jackal) e tassi del miele (honey badger).
Sono presenti anche piccoli mammiferi come l’otocione (bat-eared fox), il protele (aardwolf), il gatto selvatico africano (African wild cat), la genetta, diverse specie di manguste, il galagone (bush baby), l’oritteropo (aardvark) e il porcospino (porcupine), oltre agli scoiattoli e alle lepri.
Sono presenti anche più di 200 specie di uccelli, soprattutto durante la stagione delle piogge, quando sono presenti anche le specie migratorie, tra cui alcune acquatici, in particolare se le piogge sono abbondanti.
Si possono avvistare anche varani (monitor lizard), lucertole, inclusa la Agama hispida makgadikgadiensis (Makgadikgadi spiny agama), testuggini e diverse specie di serpenti.